The Prayer
In the last months of her life Giulia wished to compose a prayer
of “pure thanksgiving”: it is like a gift that she left us. We try to
discover the thoughts that animated her, almost trying to follow
her own path …
«In our prayers, in our litanies, we always ask for something for ourselves or for others. Never just say thank you, without asking for anything in return
»
Giulia
The images of the chaplet
Giulia wanted the chaplet to be accompanied by an image
This is how, through a priest friend of Giulia, it is planned to make her meet with Umberto Gamba, a painter from Bergamo, who realizes the two images
represented here


«Nelle nostre preghiere, nelle nostre litanie, chiediamo sempre qualcosa per noi o per gli altri. Mai che ci si limiti a dire grazie, senza chiedere nulla in cambio»
Con queste parole Giulia spiegava agli amici il desiderio di comporre una preghiera dove si esprimesse a Dio solo ed unicamente il nostro grazie.
E’ quel “senso del bello” che i bambini hanno innato nel cuore, e che Giulia aveva coltivato in sè fin da quando era piccola. Una capacità di stupirsi, un desiderio di conoscere, che pur nella malattia ha sempre mantenuto, quasi come un allenamento a scoprire, ogni giorno, i motivi per cantare il suo grazie.
Una telefonata, la visita di un’amica, la lezione di un’insegnante. Un momento di letizia con la famiglia, un istante di consolazione dell’anima, un raggio di sole…ogni giorno almeno un motivo per ringraziare.
Quello sguardo sempre attento al Bello col quale Giulia ha saputo, anche negli ultimi istanti della sua vita, donare un sorriso a chi la salutava, un “grazie mille” pronunciato a fatica, un foto ricordo per immortalare il legame di amicizia che l’aveva accompagnata nel cammino.
Sempre uno sguardo che narrava “il Bello”, con fiducia.
E così, tra le cose di cui ringraziare, ecco emergere anche il dono dell’ottima salute, che lei intendeva come l’abbondante dono di grazia che avvertiva di ricevere dentro al cuore, “perchè – come ripeteva parlando ai giovani – la prima cosa da guarire è dentro”. La preghiera per guarire dalla malattia veniva dopo: “L’importante è che, come dice Chiara Luce, sia fatta la volontà di Dio”.
Gli ultimi mesi della vita di Giulia sono stati come un danza durante la quale la sofferenza si è tramutata in un inno di ringraziamento. Facendosi aiutare dalle amiche più intime, alle quali dettava i pensieri che aveva in cuore, Giulia ha cominciato a comporre il testo di questa preghiera: un verso, poi un altro, poi una correzione… Nonostante fosse molto provata, sentiva forte l’esigenza di “completare quest’ultimo tema”, come in risposta ad una chiamata.
Sembrava volerci lasciare l’esperienza più importante che aveva vissuto: quella di aver percepito l’amore di Dio pur vivendo un grande dolore, un’esperienza che nel suo animo era diventata un canto di gioia.
Pensare al testo da scrivere era per lei un momento di grande concentrazione e raccoglimento, come un dialogo intimo e dolce con Dio, perchè fosse Lui a farle capire come desiderasse questa preghiera.
Ha curato ogni singola parola, e spesso si faceva rileggere i versi per verificare – anche “interrogando” chi le era vicino – che nessuna espressione conducesse ad una preghiera di richiesta: doveva essere una preghiera solo per dire “grazie”.
Al culmine della sua sofferenza, la sera del 18 agosto, ad un passo dal cielo, ha composto la preghiera finale, rigraziando Gesù che sulla croce ci ha donato la sua giovane Madre. E’ parso così a tutti noi un segno della Provvidenza che la sera del 19, al termine della Via Crucis dei giovani con il Papa alla GMG 2011 di Madrid, Giulia ha coronato il suo cammino.
Crediamo che Giulia ci abbia voluto indicare una strada: quella del saper intravvedere, in ogni passaggio della vita, la Bellezza che lei ha colto come un guizzo della presenza di Dio.
Una luce che vince ogni buio, per la quale anche noi possiamo cantare il nostro grazie, facendo delle nostre vite una danza…
Ma come è possibile?
E’ un messaggio anche per te che fai fatica a credere:
…scorgi ciò che di bello abita in te, i tuoi talenti, le tue capacità.
Scopri i segni di bellezza accanto a te, le amicizie più vere, gli affetti più cari.
Rileggi le tue giornate e osserva ogni istante che hai vissuto, cogliendo i doni che ti narrano di una Amore più grande.
Lo senti, lo avverti dentro di te: il tuo cuore non può non cantare di gioia.
Anche quando tutto sembra crollare, anche quando ci misuriamo coi nostri fallimenti…
Anche lì possiamo scorgere una via rinnovata.
E nel nostro cuore sorge un canto di ringraziamento.
Crediamo sia questo guizzo di luce che Giulia ci ha voluto lasciare…
… e se a te sembra di non aver nulla da dare…
prova invece a…
guarda qui!
Buttati a dare…
non potrai che ringraziare!
La testimonianza di Umberto Gamba
È su esplicita chiamata di Giulia che, ad agosto 2011, pochi giorni prima di Santa Maria Assunta, andiamo a farle visita a casa: desidera trovare un’immagine dei volti di Gesù e Maria, adatti per illustrare la sua coroncina di ringraziamento.
Sono giorni in cui è molto provata, ma ha ben chiaro in cuore come vorrebbe quei volti, e così lo racconta: Gesù e Maria saranno sorridenti e sereni, con lo sguardo accogliente e amorevolmente rivolto a chi li guarda, in un “colore di cielo” che illumini tutti.
Chiede di mettere nel quadro una ragazzina che corra con le braccia tese verso loro.
Chissà – mi chiedo – è lei? Oppure sono i bambini ammalati? O forse la ragazzina rappresenta l’umanità semplice?!…
Nel colloquio pensiamo ad un quadro sui toni blu del cielo con una divisione orizzontale che separi – ma non troppo! – il cielo dalla terra sulla quale corre la ragazzina, la cui ombra si proietta dietro di lei grazie alla Luce di Gesù e Maria.
TRINITA GiuliaSolo dopo matura l’idea di fare l’ombra della ragazzina con le sembianze della grande statua del Cristo Risorto che si trova nei giardini attorno alla parrocchia di Medjugorje».
«Quando l’idea del quadro con Gesù e Maria sembra ben definita, Giulia butta lì l’osservazione che, però, la sua preghiera è rivolta alla Trinità! …e che bisognerebbe quindi illustrare anche quella!
Di buon grado accetta di vedere un quadro nel quale avevo tentato di rappresentare la Trinità e di ascoltare la spiegazione riferita a due citazioni bibliche: “Chi ha visto me, ha visto il Padre” (Gv 14,9), e “Egli (Gesù) è l’immagine del Dio invisibile” (Col 1,15); da queste citazioni avevo realizzato il quadro con il volto di Gesù che si specchia in cielo, ma non specularmente, perché seppure uguali son due persone distinte. Infine concordiamo di rendere più chiara la loro relazione d’Amore citando esplicitamente la colomba dello Spirito Santo e col colore rosso nel quale sono tutti avvolti. È davvero colpita da quelle interpretazioni ed è veramente soddisfatta.
Mi metto immediatamente al lavoro e due giorni dopo le faccio avere il file del quadro con i volti di Gesù e Maria; mi piaceva l’idea che li potesse immaginare così sereni ed accoglienti… qualche giorno dopo per lei giunge la Grazia di poterli vedere davvero e di potersi immergere in quel fuoco d’Amore della Trinità».
I due quadri originali sono realizzati con colori di china su cartamano e misurano 50 x 70 cm.
Ringraziamo di cuore Umberto Gamba per averci donato questa sua testimonianza!