L’Eco di Bergamo – Le emozioni della nostra epoca “conGiulia”, nuovo concorso letterario
AVVENIRE – Giulia in 110 secondi
Orio, il volto di Giulia sul timbro di ogni libro
SANTALESSANDRO – Un concorso rivolto ai giovani degli oratori per rilanciare il messaggio di Giulia Gabrieli
Della Libertà – un libro di Samuele Chiappa
Alcuni regali ricevuti da Giulia
Mi chiamo Sara e ho 14 anni
La storia di Giulia ci ha abituati in questi anni alle sorprese. Messaggi inattesi, testimonianze sorprendenti, riflessioni che arrivano dai luoghi più disparati, dalle età e dalle sensibilità più diverse. Un fiume di abbracci, di volti e di parole ricche di significato che, anziché inaridirsi, cresce di anno in anno. Tutto è conservato come un tesoro prezioso, in attesa di diventare, con tempi e modalità che sono allo studio, patrimonio comune.
Ma l’ultimo messaggio in ordine di tempo arrivato in posta elettronica è un lampo di talento, creatività e freschezza che s’impone, merita un’eccezione. Per questo abbiamo pensato che fosse giusto proporlo e condividerlo da subito sul sito conGiulia.
Contiene un video di Sara Pagani, che ai genitori di Giulia si è rivolta così:
“Mi chiamo Sara e ho quattordici anni. Abito con la mia famiglia a Palazzolo sull’Oglio ed è stato proprio in uno degli oratori della mia città che il 2 dicembre ho avuto la possibilità di conoscervi e di sentire quanto sia speciale Giulia. Qualche settimana fa il mio professore di religione, Paolo Tesi, mi ha assegnato un compito che consisteva nel rappresentare, in modo creativo, la biografia di una persona credente a nostro piacere: io ho scelto Giulia. Qualche giorno fa ho ricevuto la valutazione del mio lavoro e un commento del mio professore nel quale mi consigliava di condividere con voi questo lavoro…”.
Un (capo)lavoro che ci ha lasciati senza parole…
Cresimandi di Parre
I miracoli non sono mai come li vorremmo… sono sempre più belli e sicuramente incomprensibili…
Beatrice, 15gg, che dorme serena sulla mia pancia. Un senso di pace incontrollabile, una felicità dentro che rischia di esplodere.
Ripenso al passato, a questi stessi momenti con Gaia, stessa felicità, stessa beatitudine.
Temevo che queste sensazioni non sarebbero mai più tornate e invece come sempre mi sbagliavo.
Dolore tanto, paura, smarrimento, anche una pandemia, tante domande, perché sempre a me, a noi…e invece… bastava abbandonarsi tra le braccia di chi lassù sta facendo di tutto per renderci di nuovo felici. Ancora una lezione, ancora una volta una valangata di Amore. Ovunque, in Cielo e anche sulla Terra.
Appena volata via Gaia ci chiedevamo perché il Signore non ci avesse fatto il dono del miracolo, della guarigione tanto voluta e pregata.
L’unica spiegazione, nonostante la logica in quella situazione servisse a poco, era che non sempre i miracoli sono come li vorremmo.
E in effetti il miracolo è stato sotto i nostri occhi per gli anni a venire: attorno a Gaia Amore, incondizionato, puro, da ogni parte, da ogni cuore, da ogni persona anche la più insospettabile, la più lontana da manifestazioni di sentimenti o emozioni.
E poi l’incontro con Giulia, un altro grandissimo miracolo, la sorella maggiore per Gaia prima e Beatrice adesso, ma anche per noi “adulti”. Lei ci ha preso per mano, insieme alla sua famiglia e alla grande famiglia dell’associazione conGuulia Onlus, e non ci ha più abbandonato. Un gancio in mezzo al cielo, per darci conforto e sostegno.
Abbiamo ricominciato a sorridere e abbiamo smesso di sopravvivere per riprendere a vivere appieno ogni minuto concessoci, per Gaia, per Giulia, per tutti gli angioletti del Cielo.
E piano piano si è riproposto in noi il desiderio, forte e sicuro, di donare amore. Troppo ne avevamo, per poterlo tenere solo per noi. E così…l’ennesimo miracolo, tanto cercato, tanto pregato…eccolo qui, tra le nostre braccia, ora, a ricordarci che la gioia, quella autentica, passa spesso prima da un grandissimo dolore.
Difficile impedirsi di fare domande. Perché tutto questo?
Non ho la risposta, ma ho il nome che abbiamo voluto dare a nostra figlia: Beatrice.
Nome affacciatosi nel nostro cuore ancora prima di sapere del suo arrivo.
“colei che rende felici” …“colei che dà beatitudine”…
Forse è questo nome il segno che ci è stato chiesto di seguire, la promessa che dalla sofferenza in qualche modo ci si rialza, che c’è sempre il gancio in mezzo al cielo a cui aggrapparsi per non sprofondare.
Il dolore rimane, quello nessuno ce lo toglierà, ma guardo avanti e sorrido.
Domani è Speranza
Domani è Beatrice+Gaia
Un grazie a tutti perché lo so che facevate e fate il tifo per noi.
E il vostro Bene e la vostra positività sono stati preziosissimi.
Adesso Beatrice ha davvero un sacco di zii e non vede l’ora di conoscervi tutti!!!
Mamma Alessia, con papà Marco, Gaia e naturalmente la piccoletta di casa… Beatrice!
L’ECO DI BERGAMO 14/06/2020